PEPENERO Fideiussione falsa, Verde si difende

Il resto del Carlino 14.03.2014

PEPENERO Fideiussione falsa, Verde si difende
UN GIOCO di carte, false, nel quale «Andrea Verde è la parte lesa e non il “furbetto”, precisa il suo avvocato, Cristian Brighi. Ieri mattina l’ imprenditore si è presentato al pubblico ministero Luca Bertuzzi per chiarire la propria posizione dopo essere passato dal salvatore dello storico night, il Pepenero, a indagato per “turbata libertà degli incanti’. Questo perché la fidejussione bancaria del valore di 80mila euro che Verde ha depositato quale condizione per aggiudicarsi la gestione del locale, era falsa. La carta intestata sulla quale è stato presentato il documento al curatore giudiziario, Giancarlo Ferrucini, era sì dell’ istituto di credito con sede a Genova, ma sopra vi era la firma fasulla di un consigliere e difatti, la banca di quella fidejussione non ne sapeva proprio nulla. Ma dietro all’ intrigo, premette Brighi, c’ è ben altro, e la posizione di Verde sarebbe quella della parte lesa e non il contrario. «Entro domani contiamo di depositare la documentazione con la quale sarà possibile fare piena chiarezza sulla vicenda». Nulla più, almeno per ora, in attesa di capire se la documentazione che il legale presenterà potrà aprire nuovi scenari. L’ intrigo s’ infittisce mentre i proclami con i quali Verde, titolare della Service et Qualitè, si era aggiudicato all’ asta il 18 dicembre scorso la gestione del locale, appaiono oggi sbiaditi.


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